Eleonora Mancini, quante emozioni in volo sul Monte Cucco

Ritrovata, come ha raccontato lei stessa, la gioia di volare anche grazie al supporto del suo sponsor Escort Advisor, ora la mamma-parapendista Eleonora Mancini non ha nessuna intenzione di fermarsi, almeno fino alla fine della stagione di volo.

La più recente occasione per librarsi nei cieli è arrivata domenica 8 ottobre con il 1° Memorial Claudio Monni che si è svolto presso il Monte Cucco, in provincia di Perugia, nel corso di un evento ricco di incontri, di gioie… e anche di emozioni.

La giornata di volo è iniziata sul tardi, con un briefing alle 2 del pomeriggio in seguito al quale Eleonora e gli altri parapendisti si sono recati in navetta fino al punto di decollo. Proprio il tragitto per arrivare alla partenza è uno dei momenti preferiti dell’atleta sponsorizzata da Escort Advisor, perché, in pieno stile “gita scolastica”, è in questa occasione che si chiacchiera e ci si lascia andare assieme ai compagni di volo.

All’arrivo in vetta i partecipanti hanno trovato delle condizioni non propriamente incoraggianti, con frequenti cambi di direzione nel vento, che in alcuni momenti era quasi assente. Eleonora Mancini non si è però lasciata scoraggiare e ha fatto la cosa migliore in casi come questi: ha “sfruttato” la partenza degli altri per vedere come andavano e quali erano i cicli termici del momento.

Dopo avere visto una serie di parapendisti scendere vertiginosamente, Eleonora ha deciso di attendere, finché non ha notato risalire un po’ di vele e ha capito che era il momento giusto. Abortito, un po’ per scarsa decisione, il primo tentativo, la parapendista è ripartita di slancio e anche grazie ai consigli degli altri presenti è riuscita a decollare alla grande.

“In fase di decollo è fondamentale l’aiuto degli altri”, spiega Eleonora Mancini. “Non solo: volare in compagnia è una forma di sicurezza in più, anche perché questo è uno sport che può essere molto pericoloso”.

Proprio riguardo ai potenziali rischi del parapendio, a Eleonora piace ricordare la battuta un po’ cinica di un suo amico: “Una delle cose più belle di questo sport è ritrovarsi dopo il volo per una birretta con gli amici… però bisogna esserci!”.

A riconferma dei pericoli sempre in agguato, proprio al di sotto della Mancini, che nel frattempo si librava felice nell’aria, in fase di atterraggio due suoi colleghi hanno rischiato di scontrarsi in volo, virando uno verso destra e l’altro verso sinistra, e si sono evitati di un soffio.

Questa collisione sfiorata è avvenuta quando Eleonora era in volo già da quasi un’ora e si era avviata verso il punto di atterraggio, contrassegnato da un bersaglio, in quanto il memorial prevedeva una gara di precisione in fase di arrivo.

A causa dei venti incerti, molti parapendisti sono atterrati clamorosamente lontani dal punto di atterraggio (in gergo “hanno bucato”). Eleonora è riuscita ad arrivare piuttosto vicina al bersaglio, ma un altro momento di incertezza l’ha allontanata dal centro.

“All’improvviso ho visto le pale dell’elicottero dell’elisoccorso cominciare a girare e mi sono spaventata per due motivi: da un lato perché temevo che un altro partecipante si fosse fatto male; dall’altro perché trovarsi in volo vicino a delle pale che girano non è il massimo”, racconta Eleonora Mancini.

Per fortuna lo spavento è durato poco, perché l’elicottero è decollato in un’altra direzione, e non per l’infortunio di un parapendista. Nessun pericolo, quindi, “ma lì per lì come sensazione non è stata il massimo!”.

Archiviato questo piccolo imprevisto, Eleonora è riuscita a concludere il volo senza “bucare”, terminando così nel migliore dei modi. In compenso, però, ha bucato più tardi in un altro senso, questo più comune, quando ha scoperto che si era forata la ruota del suo camper.

Poco male, perché anche questo inconveniente è stato presto risolto e, anche se un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, Eleonora Mancini è riuscita a rincasare con la sua famiglia con il cuore pieno delle emozioni vissute durante questa giornata speciale.