Marco Mignano conquista il Monte Olimpo

L’Olympus Mythical Trail non viene definita “l’ultratrail più difficile di tutta la Grecia” solo per caso: i 110km di percorso con un dislivello complessivo di 7200 metri sono in grado di mettere in difficoltà anche i corridori più esperti.

Anche quest’anno, infatti, il Monte Olimpo ha “mietuto le sue vittime”: dei 155 partecipanti che si sono presentati il 1° luglio alla linea di partenza nella cittadina di Lithocoro, ben 66, ovvero quasi la metà, si sono ritirati prima di arrivare fino alla fine. Tra questi ultimi, però, non c’era Marco Mignano, l’ultrarunner sponsorizzato da Escort Advisor che ancora una volta è riuscito a spostare un po’ più in là i suoi limiti e a superare brillantemente questo nuovo tour de force.

In meno di 26 ore di corsa, Marco è arrivato a tagliare il traguardo al 33° posto. Un risultato che si commenta da solo e che, in un certo senso, ha lasciato lo stesso Mignano senza parole: “È difficile spiegare cosa si prova a tagliare il traguardo dopo una notte e mezza in bianco, 7200 metri di dislivello e 110 km percorsi. Probabilmente certe esperienze vanno semplicemente vissute”.

A rendere così dura l’Olympus Mythical Trail non è soltanto il dislivello sostenuto, ma anche l’elevata tecnicità del percorso, in grado di far saltare gli schemi di allenamento provati per mesi, anche perché non tutti sono abituati a una partenza notturna e a cimentarsi in un’impresa simile in assenza di sonno.

“Sapevo di non essermi preparato a dovere, questa volta, per cui ho cercato di partire con cautela”, racconta Marco. “Mi sono concentrato innanzitutto sull’affrontare la notte, perché era la prima volta che correvo facendomi una notte in bianco, senza contare che c’era un bel dislivello da affrontare”. Quasi 3000 metri solo nei primi 30 km: una prova in grado di tagliare le gambe ai più.

A portare un po’ di sollievo ai partecipanti che hanno passato la notte indenni, ci ha pensato la spettacolare (ma anche gelida) alba del Monte Olimpo. Ma a questo punto Marco era già molto stanco e preoccupato di non farcela. Per cavarsela, quindi, l’ultrarunner ha scelto di giocare di strategia, dosando le energie e perdendo poco tempo ai ristori.

Dal fresco notturno dei 3000 metri, i corridori sono passati al caldo opprimente del pomeriggio, a cui Marco ancora non è molto abituato… ma a cui dovrà abituarsi, visto che ha in programma a settembre la micidiale Ultra X Jordan che si corre nel deserto della Giordania.

Il momento più duro è arrivato attorno alle 18 ore, quando Mignano , che a causa della mancanza di sonno di tanto in tanto si “scollegava” e andava avanti per inerzia, si è reso conto di avere ancora molti chilometri da percorrere e soprattutto un paio di salite assassine da affrontare. In questi casi, la soluzione è una sola: scomporre il “problema” in tanti piccoli micro-problemi e affrontare uno scoglio alla volta, così da non lasciarsi scoraggiare.

All’arrivo della seconda notte, con la stanchezza che si artigliava ai muscoli e il freddo che ricominciava a farsi sentire, Marco si è trovato ad affrontare altre 5 ore di corse in solitaria nei boschi. Un’esperienza, come conferma lui stesso, molto strana, quasi alienante.

Nonostante tutti i problemi che si è trovato a fronteggiare durante queste quasi 26 ore massacranti, tra cui numerosissime vesciche e un’unghia seriamente compromessa, Marco Mignano è riuscito comunque a trovare la forza di volontà necessaria ad arrivare fino in fondo, portando al traguardo la maglia di Escort Advisor.

“Ci sarebbe da scrivere un libro per raccontare tutto quello che si vive in queste avventure: i paesaggi, il freddo, la fatica, la notte da solo, la fame, la sete, il dolore, le vesciche, la stanchezza, le allucinazioni, la disperazione, le persone… ma la soddisfazione di riuscire ad arrivare in fondo è una di quelle cose che porterò sempre con me”.

Questa prova addirittura più difficile del previsto ha forse fatto passare a Marco la voglia di tentare nuove imprese? Niente affatto. Anzi, proprio il contrario, come conferma lui stesso al momento del congedo: “Ci vediamo alla prossima avventura, questa volta nel deserto…”.